In tanti x sentire e sostenere don Biancalani
Per presentare il resoconto della serata di venerdì 26 novembre ci affidiamo all’articolo pubblicato da Luccaindiretta e firmato da Enrico Pace
Don Biancalani fa il pieno dopo le polemiche
Riempie la sala del Dopolavoro ferroviario, nonostante polemiche, proclami e provocazioni, don Massimo Biancalani, il prete di Vicofaro e Ramini che ha fatto dell’accoglienza una missione, ad interpretazione delle parole dei Vangeli.
Oltre 120 persone presenti all’incontro promosso da Aeliante, Amani Nyayo, chiesa valdese, Conpartecipo, Emergency Lucca, e Osservatorio per la pace Capannori, a cui hanno aderito molti rappresentanti politici. Fra questi l’assessora al sociale Lucia Del Chiaro, il presidente del Consiglio Francesco Battistini, i consiglieri Bonturi, Ciardetti, Giannini, Bianucci, Lucarini, Giannini, Guidotti e Massagli, gli ex assessori regionali Baronti e Cecchetti, gli esponenti di LeU Cecilia Carmassi e Luca Baccelli. Presente anche una rappresentanza dei migranti ospiti della parrocchia di Vicofaro.
Una tappa, quella di stasera, che vedrà altri appuntamenti, come annunciato dagli organizzatori. Dall’iniziativa con raccolta firme ‘Costruiamo ponti e non muri’ durante i Comics a una fiaccolata in città programmata per novembre come stimolo all’accoglienza e al rispetto dei diritti umani.
Protagonista assoluto della serata è don Massimo Biancalani, che si definisce “un prete semplice, – spiega – che ha avuto l’ardire di mettere in pratica quello che fu di papa Francesco nel settembre 2015, in piena emergenza sbarchi”. Una emergenza che, per don Biancalani, non è una invasione perché “la vera emergenza – dice – sono le persone estromesse dai percorsi di accoglienza, che sono attesi dalla strada o dall’utilizzo nel mondo del lavoro nero”.
Don Biancalani non nasconde le difficoltà dopo la chiusura del centro di accoglienza disposto dopo l’ultimo blitz: “Ora – racconta – accogliamo 20 ragazzi in chiesa, altri 30 nella chiesa vecchia, in canonica, in alcuni appartamenti. Un’esperienza bellissima, di arricchimento culturale. Sono bravissimi ragazzi, molti di loro giovanissimi. A questo si è aggiunto il clamore mediatico dopo la vicenda della piscina (la foto dei migranti postata dallo stesso don Biancalani in un pomeriggio in piscina, ndr) cui è seguita l0irruzione di Forza Nuova in chiesa. Lì la questura fece l’errore di accompagnarli in chiesa dove si sono presentati schierati entrando come in una sorta di marcetta militare. Allora mi ritrovai solo a celebrare messa, perché monsignor Tardelli decise di non venire. Venni però aiutato da un altro lucchese, Massimo Toschi, che decise di venire e di prendere la parola”.
Una comunità nella comunità, quella accolta da don Biancalani: “Una situazione – spiega – di convivenza forzata dove qualcosa può sempre accadere. Mettere insieme ragazzi dal Senegal alla Nigeria è come mettere insieme siciliani e norvegesi. E nonostante questo non ci sono mai stati grossi episodi. C’è stato, nonostante questo, un documento firmato da 190 persone, mai arrivato alla parrocchi, ma spedito a prefetto, sindaco e vescovo, che ci ha creato qualche problema. Ora faremo un accesso agli atti perché riteniamo che molte di queste firme non siano del quartiere. Fatto sta che sabato scorso 50 agenti in azione multiforze si sono presentati al centro”.
Nonostante le difficoltà, supportato anche dal sostegno della Regione e del governatore Rossi con cui ha firmato un protocollo, don Biancalani continua la sua ‘missione’: “Qual è la soluzione migliore – si chiede mentre snocciola aneddoti e parla di diverse situazioni della propria attività – avere i ragazzi per la strada oppure in un posto in cui vengono seguiti?”. E poi un invito alla conoscenza: “Per capire quello che succede – dice – bisogna capire un po’ di storia dell’Africa, la situazione in quei paesi, cosa quei ragazzi hanno passato e il motivo per cui arrivano da noi. Forse così qualcuno cambierebbe la propria opinione”.
Il lato politico, in conclusione, è affidato all’assessore Del Chiaro che parla del decreto sicurezza fatto approvare dal ministro Salvini: “Anche a Lucca – dice – verrà presentato in consiglio comunale l’ordine del giorno presentato e approvato a Torino contro il decreto Salvini. Anci hachiesto a più riprese di essere ricevuto per parlare del decreto Salvini, perché creerà grossi problemi a livello locale e c’è una problematica dei territori per la sua applicazione”. Poi un cenno anche allo striscione di Casapound: “Uno – dice l’assessora – chemette uno striscione senza metterci la faccia compie un atto di meschina vigliaccheria”.
Enrico Pace
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